Che SCOOP!!!

La storia di un NEGRONI visto da un "BRACCINO CORTO"... o meglio...
Quando offrire da bere ad un amico può chiamarsi CORRUZIONE.

Cosa volete amici, "Chi ha mal coscienza, come opera pensa".
Ciascuno vede ciò che si porta nel cuore, ed occhi accecati dall'odio possono vedere solo malvagità. D'altronde come in un crimine quasi perfetto, fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. Interpretare allora diventa un arma e le parole, pallottole per colpire il nemico. Solo così "il sacro" Negroni, nettare della spensieratezza e dell'allegria, può essere scambiato come un mero mezzo di corruzione. Offrire, lo so, è un verbo assai difficile da usare, per chi ha il "Braccino corto", e travisare l'innocente lotta tra chi si disputa il saldo del conto è facile. Per chi però, dopo una lungo lavoro di programmazione del futuro di uno dei migliori spettacoli motoristici della Sicilia orientale, ha un forte spirito conviviale è un semplice onore poter offrire da bere a degli amici.
Purtroppo il nostro capo-redattore Marco_C, cerca in tutti i modi di sviare l'attenzione su FALSI e IMPROBABILI altri avvenimenti, sia per allontanare e censurare la bufera che lo ha coinvolto negli ultimi tempi sia per nascondere quali altre attività oscure, mettendo in pratica uno degli insegnamenti principe delle scuole di giornalismo&marketing italiano contemporaneo dei vari Vespa, Fede, Giordano, da lui frequentate. Infatti non ci stupiremmo affatto ormai se in uno dei prossimi suoi articoli apparisse la foto del plastico di qualche fantomatico luogo del delitto o gli scatti scandalistici di un paparazzo imbattutosi in qualche festa mondana. Possiamo sperare solo che la nostra testata giornalistica non si trasformi in uno di quelle riviste che affollano i tavolinetti delle sale d'attesa dei centri estetici, o peggio, in uno di quei rotocalchi televisivi,fatti di scoop, culi, tette, e luoghi comuni.

Voglio concludere solo con una citazione di un Maestro, che serva come monito per qualcuno e speranza per i più.

Non è la voce che comanda la Storia: sono le orecchie.
(Italo Calvino)

Turi Ecclestone
Aci Castello 14ott2007